mercoledì 25 novembre 2009

SETTIMO- L'ONORATA SOCIETA'

Signori non è un romanzo di fantascienza. È soltanto l'ultimo capitolo di una saga famosa: "Piove governo ladro" . È inutile immaginare scenari diversi da quelli costruiti scientificamente negli ultimi 15 anni; il responsabile diretto o indiretto di tutti i crimini e misfatti d'Italia, probabilmente anche di quelli secolari di questo paese è la persona che ultimamente quasi il 60% degli italiani ha mandato a dirigere il governo. Si chiama Silvio Berlusconi, un uomo infame, un debosciato che, figuratevi, va ancora a puttane! Tutto quello che di negativo esiste nel nostro paese indica lui come ideatore o mandante. L'ultimo atto verrà da Palermo e dai suoi giudici antimafia. L'ultimo atto indicherà in Silvio Berlusconi il principale "correo esterno" a Cosa Nostra. Non è un'invenzione del sottoscritto è quella cui stanno lavorando i magistrati palermitani che hanno ripreso, non si capisce con quali argomentazioni, le indagini sulle stragi dal 92 al 94 aperte a Caltanissetta, a Palermo e a Firenze. Ci sono dei pentiti (Spatuzza e Grigoli) che parlano chiaramente di Berlusconi come di colui " grazie al quale avevamo ottenuto tutto". Ritorna sul palcoscenico Dell'Utri e i boss Graviano trapiantati a Milano e ritenuti dai pentiti i referenti diretti del senatore del PdL attualmente sotto processo a Palermo. Sono stati riesumati i legami di Berlusconi con la banca Rasini di Milano, legami cessati nel 1973, legami che dagli anni 80 in poi sono diventati la testimonianza più chiara di riciclaggio di denaro sporco attuato dal premier. Voi direte: tutta roba già vista sentita, aria fritta insomma, un castello facile da smontare per l'ennesima volta, non si vede perché oggi dovrebbero reggere più del poco che hanno retto ieri. Forse vi sbagliate, forse ci stiamo sbagliando tutti è l'obiettivo ha un peso molto più concreto. L'articolo 416 bis della legge Rognoni- La Torre parla chiaro: all'indagato per 416 bis possono essere sequestrati e successivamente confiscati i beni di proprietà, e ciò indipendentemente dall'esito del procedimento penale!!! Il risultato mi sembra evidente e l'obiettivo pure. L'indagato per concorso esterno, Berlusconi, anche se venisse assolto potrebbe vedersi comunque sequestrato il patrimonio nel caso in cui non riuscisse a dimostrare che in fondo la provenienza lecita dello stesso. E per la legge di oggi basta soltanto " il sospetto" che il capitale in oggetto sia di provenienza mafiosa per permetterne la sua requisizione; l'onere di una prova contraria non ricadrebbe sul pubblico ministero ma su Silvio Berlusconi. In caso contrario l'intero patrimonio potrebbe essere "divorato". A catena poi seguirebbero anche che le misure di prevenzione personali compreso quello che viene chiamato il divieto" autorizzativo" e cioè la privazione anche della possibilità di ricoprire incarichi pubblici o di svolgere attività imprenditoriali. In pratica un siluro atomico pronto a disintegrare qualunque decisione elettorale. E adesso qualcuno venga a raccontarmi la favoletta di una giustizia italiana in pericolo per colpa del premier, qualcuno venga a dirmi che i magistrati poveretti fanno solo il loro dovere e che chi non lo capisce è uno stronzo.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Molto documentato Theo. Su Il Foglio di questi giorni a questo proposito si leggono interessanti considerazioni in materia di diritti civili; e stiamo parlando dell'Italia e non della Cina... Ma anche qui siamo alle solite i nostri deputati/senatori ronfano o peggio invece di andare all'assalto.
Scarth

theo ha detto...

Ciao Scarth, i politici in Italia esercitano una professione. Se consideriamo la faccenda da questo punto di vista molte cose si chiariscono. A loro non frega niente di chi li ha eletti, interessa solo la poltrona e il lauto stipendio ( pensione inclusa)ad essa connesso. E' un fatto trasversale, come usa dire, interessa tutti, a dx e a sn., personalmente farei una rivoluzione veramente democratica.
PRIMO- riduzione drastica ( la metà) dei parlamentari e senatori.
SECONDO- stipendio equiparato a quello di un operaio metalmeccanico
TERZO- carica a scadenza certa e niente rielezione.
Questa sarebbe veramente una Repubblica fondata sul lavoro e democratica.