lunedì 30 novembre 2009

UNDICESIMO- Il significato profondo delle parole


Pentito! Vi piace questa parola? Riflettiamoci, ho la sensazione che non lo facciamo più. Ho la sensazione che i blog stiano diventando dei pentoloni in cui si cuoce la minestra più inutile del mondo. Ma abbiamo mai pensato a cos'è un "pentito di mafia", a come egli si forma e si manifesta, a quello che è il suo retroterra sociale e culturale? Lo facciamo per un'infinità di altre cose, analizziamo attentamente la" fedina penale" dei nostri interlocutori; spesso non parliamo con gente che non ci piace, che ci puzza, che ci sembra infida e ipocrita. Però, guarda caso, uno dei quotidiani più importanti d'Italia, decide che Spatuzza è degno di attenzione! Un uomo che ha sulla coscienza almeno quattro omicidi dichiarati, che ha sciolto degli uomini nell'acido per non lasciarne traccia sulla terra, quest'uomo adesso si è pentito. Adesso ha addirittura abbracciato studi di teologia! È un miracolo: abbiamo il primo pentito teologo. Ma che meraviglia, adesso possiamo stare tranquilli, l'uomo è sicuramente una fonte attendibile per dichiarare che Berlusconi è un mafioso. Che Mediaset ha una buona parte del capitale in mano a Cosa Nostra.

Nella lunga storia del fenomeno mafioso i pentiti sono cosa recente; solo un'evoluzione speciale, un mutamento genetico che la mafia usa per difendersi e continuare a prosperare. Uomini che per anni sono stati dentro l'organizzazione con compiti importanti ad un certo punto per convenienza (per esempio salvare la pelle) o per altri motivi (per esempio farsi soldi e stare tranquilli) decidono di pentirsi. Non c'è alcuna nobiltà in questa decisione, essa è viziata dal fondo dall'immoralità spaventosa di chi dichiara di pentirsi. È un falso pentimento, talmente falso da essere a comando. Chi come me vive al sud e conosce bene, da generazioni, il problema sa perfettamente che stiamo parlando di falsari, attori consumati, nati da compagnie di guitti per i quali la vita umana non ha nessun valore. Il pentimento non esiste ma i pentiti servono, in alcune circostanze sono fondamentali; adesso per esempio servono a cancellare un governo e il suo premier. La magistratura continua a sparare minchiate, il siluro per Silvio Berlusconi è pronto a partire, Repubblica lo sa e ride sotto i baffi, i suoi giornalisti si fregano le mani, metà della blogosfera si prepara ad esultare. Speriamo che certi stronzi abbiano fatto i conti senza l'oste.

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